Torre del Greco 2 maggio 2012- Tra gli imprenditori taglieggiati ormeggiatori, titolari di rimesse per barche, il titolare di due distributori di benzina ed il socio di un bar. Tutti finiti negli anni nella rete delle consorterie camorristiche attive a Torre del Greco, dal clan Falanga, ai Di Gioia-Papale ai cosiddetti scissionisti. Decine e decine gli operatori del porto, principale volano economico della città, piegati dalla crisi economica e costretti anche a versare il pizzo da anni. Richieste sempre più difficili da sopportare tanti da spingere gli imprenditori a denunciare. 23 le persone finite in manette nel corso del blitz scattato questa notte da parte dei carabinieri del nucleo Investigativo di Torre Annunziata, a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. 23 persone , tra cui una donna e un minore. accusate di estorsione continuata e aggravata dal metodo mafioso. E tra i verbali emerge ad esempio che nell’estate del 2009, in seguito all’omicidio del boss Gaetano Di Gioia e alla scissione avvenuta all’interno del clan da lui capeggiato, gli operatori del porto furono costretti a pagare entrambi i gruppi criminali.
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